Categoria: fse

Utilizzo di un marchio già registrato

Cos’è un marchio?

Un marchio è un segno distintivo o indicatore utilizzato da un individuo, un’organizzazione aziendale o un’altra entità legale per identificare che i beni ei servizi offerti sono quelli dell’entità. Un marchio può essere una parola, una frase, un simbolo, un design, un’immagine o anche solo un colore che contraddistingue un prodotto di un’azienda da un altro. Il marchio è unico e non può essere copiato. 

I marchi sono importanti da proteggere perché aiutano i consumatori a distinguere tra i vari marchi e consentono alle aziende di costruire la propria reputazione e fidelizzare il cliente. I marchi possono essere utilizzati come strumenti di marketing per contribuire a creare consapevolezza del marchio, ma se utilizzati in modo improprio possono creare confusione o fuorviare i consumatori.

I marchi possono essere registrati o non registrati. Il titolare del marchio ha il diritto esclusivo di utilizzare il marchio in relazione ai prodotti e servizi per i quali è registrato.

Come si usa il marchio?

Un marchio può essere utilizzato in due modi: come marchio per distinguere i beni e servizi venduti da quelli di altri; o come proprietà intellettuale (IP) per impedire ad altri di utilizzarlo senza autorizzazione.

Come si usa il marchio registrato da altri?

Esistono due modi per utilizzare i marchi registrati da altri:

  1. Uso corretto: se stai utilizzando il marchio di qualcun altro, ma non è per scopi commerciali e non implica alcuna approvazione o sponsorizzazione da parte del titolare del marchio, allora può essere considerato uso corretto.
  2. Licenza: l’altro modo per utilizzare il marchio registrato di un altro è ottenere il consenso dal proprietario e negoziare un accordo di licenza con loro. Questo può essere fatto tramite un avvocato o un altro rappresentante legale.

Cosa succede se il marchio viene usato in una pubblicità comparativa?

La pubblicità comparativa consite nell’utilizzo, da parte dell’inserzionista, del marchio di un concorrente per mostrare come il proprio prodotto o servizio sia migliore del prodotto o servizio del concorrente.

L’inserzionista deve essere in grado di dimostrare di utilizzare il marchio solo come confronto e non come approvazione.

In caso contrario, violeranno i termini del fair use e potrebbero essere oggetto di azioni legali da parte dell’azienda di cui hanno utilizzato il marchio registrato senza autorizzazione.

Cosa costituisce violazione del marchio?

È importante comprendere che non è possibile utilizzare un marchio senza il consenso del proprietario.

L’uso non autorizzato costituisce la violazione del marchio. Ciò accade spesso quando le aziende cercano di sfruttare il successo di un’altra azienda utilizzando i loro marchi senza autorizzazione. 

Un altro tipo di violazione è la contraffazione del marchio, in cui qualcuno copia un prodotto originale e lo vende come proprio.

Cosa comporta l’uso improprio di marchi registrati da altri?

La contraffazione dei marchi può essere un grosso problema per le aziende che utilizzano marchi altrui sui propri prodotti e servizi. I consumatori potrebbero non essere in grado di dire se il prodotto che stanno acquistando è originale o falso, il che può portarli ad acquistare un prodotto che non soddisfa le loro aspettative.

Il simbolo del marchio ® (R all’interno di un cerchio) avverte i consumatori che il prodotto che stanno acquistando non è originale e può aiutare a proteggersi da questo problema.

Come tutelare il testo o le immagini online?

La legge sul diritto d’autore tutela l’originalità dell’opera d’autore. La legge garantisce che l’autore ha i diritti esclusivi sul proprio lavoro ed è illegale per chiunque altro copiarlo o riprodurlo senza autorizzazione.

Puoi proteggere il tuo testo e le tue immagini online aggiungendo un avviso di copyright. In questo modo sarà più facile far valere i tuoi diritti se qualcuno tenta di utilizzare i tuoi contenuti senza autorizzazione.

La legge protegge anche contro la distribuzione, l’esecuzione o l’esposizione di un’opera senza il permesso del titolare del copyright. Ci sono alcune eccezioni a questa regola, come il fair use e la parodia. 

Metodi per evitare la violazione dei marchi

La violazione dei marchi è un problema serio per le aziende e può essere difficile da evitare. È importante conoscere i modi più comuni in cui può verificarsi la violazione del marchio in modo da poterla evitare.

Una violazione del marchio si verifica quando c’è confusione nel mercato su chi sta vendendo un prodotto o servizio. Questa confusione può portare a vendite perse per la tua azienda. Ci sono diverse cose che puoi fare per ridurre la possibilità che ciò accada, tra cui:

  • Registrare il tuo marchio con ® 
  • Utilizzare un marchio distintivo
  • Assicurarsi che il tuo logo non assomigli al logo di un’altra azienda. 

La differenza tra marchio registrato e marchio di diritto comune

Un marchio registrato è un marchio che è stato registrato presso lo United States Patent and Trademark Office. Un marchio di diritto comune è un marchio che è stato utilizzato nel commercio per identificare beni o servizi senza registrarlo presso l’USPTO.

Un marchio di diritto comune non è così forte come un marchio registrato, perché non può essere fatto valere contro i trasgressori in un tribunale federale. Il titolare di un marchio di diritto comune può far valere i propri diritti solo a livello statale e i rimedi disponibili sono limitati a provvedimenti ingiuntivi e danni pecuniari.

Trovare lavoro in Emilia-Romagna

L’Emilia-Romagna è una delle regioni più ricche d’Italia, ha un tasso di disoccupazione del 4,2% e il PIL pro capite è di $ 31.800 (USD). Lo stipendio medio mensile in Emilia-Romagna è di 1.965 euro. La gamma di stipendi può variare da € 1.000 a € 5.000.

L’Emilia-Romagna offre molte opportunità di lavoro anche per gli stranieri, infatti ha un numero elevato di multinazionali. Il governo regionale fornisce incentivi per i lavoratori stranieri e ci sono molte opportunità per gli studenti internazionali di lavorare all’estero.

Perché le assunzioni di lavoro in Emilia-Romagna sono in aumento?

La regione Emilia-Romagna ha una ricca storia e cultura. È una delle regioni più prospere d’Italia ed è ancora in crescita.

Negli ultimi anni la regione sta vivendo un boom economico. Ciò è dovuto a una serie di fattori tra le quali l’aumento costante della popolazione negli ultimi decenni, la scelta di molte aziende, anche internazionali, di spostare la propria sede in Emilia Romagna e, inoltre, l’introduzione da parte del governo italiano di una serie di iniziative volte a stimolare la crescita in quest’area.

Dal punto di vista culturale, la regione Emilia Romagna è un importante polo d’interesse sia per l’Italia che per l’estero: situata nella parte settentrionale del paese, è da sempre un centro di eccellenza sia per l’arte che per la scienza. Con la sua ricca storia, il bellissimo paesaggio e la vicinanza ad alcune delle città più famose d’Europa, l’Emilia Romagna sta rapidamente diventando una destinazione attraente per molti artisti che desiderano creare il loro prossimo capolavoro.

Quali sono i settori in cui cercare lavoro in Emilia Romagna?

Il settore più importante in Emilia Romagna è quello della Ricerca e Sviluppo, con oltre 10.000 dipendenti. Il settore più importante per la ricerca e sviluppo in Emilia-Romagna è quello farmaceutico, con un elevato numero di posti di lavoro nel settore. Il secondo settore per importanza è quello dell’industria alimentare, seguito dall’elettronica.

Oltre alle professioni legate alla ricerca e sviluppo, vi sono 5 figure particolarmente richieste in Emilia Romagna: 

  1. Funzionario turistico
  2. Operatore per il benessere degli animali
  3. Insegnante di scuola materna nelle scuole pubbliche
  4. Capo dipartimento sindacati, lavoro e previdenza sociale presso il Comune di Reggio Emilia
  5. Curatore del Museo

Incarichi di insegnamento in Emilia-Romagna

L’Emilia-Romagna offre posti di insegnamento per insegnanti di scuola primaria. Queste posizioni sono aperte a candidati in possesso di una laurea in pedagogia o educazione, nonché a candidati in possesso di una laurea in scienze sociali, umanistiche, scienze o scienze naturali. Inoltre i candidati devono avere almeno tre anni di esperienza nell’insegnamento a bambini di età compresa tra 7 e 14 anni. I candidati devono essere disponibili a lavorare a tempo pieno per almeno un anno dopo aver accettato la loro offerta di contratto con la Regione Emilia-Romagna.

Quali sono le principali industrie e aziende che assumono in Emilia-Romagna?

Le principali industrie della regione sono la lavorazione degli alimenti, la lavorazione dei metalli e la produzione di automobili. Le principali società che assumono sono la società automobilistica Fiat Chrysler Automobiles (FCA), la società alimentare Ferrero SpA e la casa automobilistica Pirelli.

I siti dove cercare lavoro in Emilia Romagna

Esistono diverse applicazioni e siti web che permettono di effettuare una ricerca del lavoro dettagliata e consultare gli annunci di lavoro. Tra questi, suggeriamo i seguenti: 

  • TuttoAnnunci: questo sito ha migliaia di posti di lavoro in vendita ed è uno dei siti più popolari in Italia
  • Linkedin: questo sito ha più di 400 milioni di utenti ed è uno dei più importanti social network per professionisti
  • Subito.it: è un’azienda italiana fondata nel 2006. Questa azienda ha più di 10 milioni di utenti.

Come ottenere un visto di lavoro e lavorare in Emilia-Romagna

L’Italia è una destinazione popolare per gli espatriati. Si classifica come uno dei posti migliori in cui vivere al mondo. Il paese offre un’elevata qualità della vita, un buon equilibrio tra lavoro e vita privata e costi della vita accessibili.

Tuttavia, prima di trasferirti in Italia, devi ottenere il visto di lavoro.

Il processo per ottenere un visto di lavoro in Italia non è così semplice come potrebbe sembrare. È necessario soddisfare determinati requisiti prima di poter ottenere il visto.

La guida completa su come scrivere un curriculum nel 2024

Il curriculum è un documento di marketing e uno dei più importanti nella tua carriera professionale. Non importa se stai cercando lavoro o vuoi richiedere un prestito, senza un curriculum aggiornato con parole chiave pertinenti, sei destinato a fallire. 

Le persone in cerca di lavoro spesso si trovano in difficoltà a creare un curriculum che attiri l’attenzione che stanno cercando. Ecco alcuni suggerimenti per aiutarti ad ottenere il lavoro dei tuoi sogni.

3 consigli per aiutarti a scrivere un curriculum migliore

Il primo passo per scrivere un curriculum di successo è iniziare con la fine in mente. Che aspetto ha il tuo curriculum perfetto? Cosa stai cercando di ottenere?

Quindi, concentrati sulle esigenze del datore di lavoro. 

Cosa vogliono da un candidato? L’azienda ha esigenze o preferenze specifiche? Se non sei sicuro di cosa vogliono, fai qualche ricerca e scoprilo. Puoi anche utilizzare i social media e gli eventi di networking come opportunità per saperne di più sul loro processo di reclutamento. Se stanno cercando un candidato con competenze specifiche, allora ti consigliamo di concentrarti su quelle. 

Ad esempio, se hanno bisogno di qualcuno che abbia esperienza nell’insegnamento o nel tutoraggio di bambini o adulti, allora potresti concentrarti sull’istruzione e sull’esperienza lavorativa. Una buona risorsa per saperne di più sui tipi di credenziali richieste dalle persone è il sito web LinkedIn per la richiesta di credenziali.

Il prossimo passo è assicurarti di mettere in evidenza le tue capacità ed esperienze in un modo interessante. Ciò significa che dovrebbe essere chiaro quale valore porterai all’azienda se ti assumeranno. 

Ci sono molti modi diversi per farlo, ma ecco tre dei nostri suggerimenti preferiti: 

  1. Concentrati sulle tue qualità e abilità uniche. Includi un breve riassunto del motivo per cui sei la persona giusta per il lavoro. 
  2. Mostra i tuoi risultati e le tue realizzazioni quando possibile. Non menzionare solo la tua laurea o esperienza lavorativa; spiega cosa hai fatto e come quell’esperienza è stata utile per la tua crescita.
  3. Concentrati ancora di più sulle tue qualità personali. Non parlare solo di ciò che hai raggiunto, ma menziona anche altre cose come il tuo senso dell’umorismo, empatia e gentilezza. 

Come iniziare a scrivere un curriculum in 5 semplici passaggi

È importante tenere a mente che non dovremmo scrivere un curriculum per capriccio. Dovrebbe essere ben pensato e pianificato. Ci sono molte cose che devi prendere in considerazione prima di iniziare a scrivere il tuo curriculum: a chi ti rivolgi, che tipo di lavoro stai cercando e quali abilità ed esperienze hai.

Per iniziare a scrivere il tuo curriculum, ci sono 5 semplici passaggi:

  1. Raccogli informazioni su di te
  2. Determina il tipo di lavoro che desideri
  3. Pensa alle tue capacità
  4. Raccogli informazioni sull’azienda
  5. Scrivi il tuo curriculum

Impariamo a pensare come una persona di successo

Per scrivere un buon curriculum bisogna sapere chi si è e cosa si vuole ottenere. Pensare come una persona di successo aiuta ad avere la giusta mentalità con cui affrontare le sfide lavorative e personali. Qui di seguito sono elencati 15 segreti che caratterizzano le persone di successo che potrai applicare anche tu ogni giorno. 

Le persone di successo

  1. sanno che il loro lavoro non è mai finito
  2. imparano sempre cose nuove
  3. sono tenaci e determinate
  4. si concentrano sugli aspetti positivi della vita
  5. sanno che il duro lavoro batte il talento quando il talento non lavora sodo
  6. sanno che devono chiedere ciò che vogliono agli altri, altrimenti non lo otterranno
  7. non si confrontano con gli altri perché tutti hanno un viaggio diverso
  8. sanno che è meglio essere felici che credere sempre di avere ragione
  9. sono aperte a opinioni e modi di fare le cose diversi
  10. sono buoni ascoltatori, perché vogliono il meglio per gli altri
  11. non rinunciano mai ai loro sogni, ai loro obiettivi e la loro passione
  12. sanno quando lasciare andare le cose che non le rendono felici
  13. credono che dopo il duro lavoro e la dedizione, tutto sia possibile
  14. non si prendono troppo sul serio
  15. sanno che aspetto ha il successo per loro, ma rimangono flessibili nella loro definizione di successo

Sono stato rifiutato da molte aziende, cosa posso fare? 

Se sei stato rifiutato da altre società e non hai altre opzioni, contatta l’azienda che ha rifiutato il tuo curriculum o la tua domanda e comunica loro che sei pronto ad assumere la posizione su base temporanea. Se l’azienda non ha aperture, potrebbe essere in grado di offrirti altri suggerimenti. 

Alcune aziende consentiranno persino ai candidati di presentare un secondo curriculum, evidenziando eventuali lacune nella tua storia lavorativa. 

Inoltre si potrebbe comunque essere idonei per eventuali lavori pubblicati nel frattempo. 

La guida completa ai licenziamenti e come hanno trasformato la forza lavoro

Introduzione: cos’è un licenziamento?

Un licenziamento è un licenziamento di dipendenti da un’azienda o organizzazione. I licenziamenti possono essere “volontari” o “involontari” e si verificano per motivi diversi.

Il licenziamento volontario è quando il lavoratore e il datore di lavoro concordano di porre fine al rapporto di lavoro. Questo di solito viene fatto a seguito di ristrutturazioni o ridimensionamenti al fine di migliorare la redditività.

Un licenziamento involontario è quando il datore di lavoro decide di licenziare un dipendente, ma quella persona non è d’accordo con esso. Può accadere a causa di condizioni economiche come recessione, disastri naturali, ecc.

6 strategie per mitigare i licenziamenti nella tua azienda

I licenziamenti non sono sempre un male. Possono essere un’opportunità per migliorare le prestazioni dell’azienda. Le seguenti strategie possono aiutare a mitigare i licenziamenti nella tua azienda:

  1. Condivisione di conoscenze e competenze con altri dipendenti
  2. Formazione dei dipendenti sulle nuove tecnologie e competenze
  3. Investire nello sviluppo di nuovi prodotti o servizi
  4. Cambiare il modo di lavorare con i clienti (es. outsourcing)
  5. Ridurre i costi migliorando l’efficienza
  6. Migliorare la comunicazione tra manager e dipendenti

Quali sono le principali cause di licenziamento?

Le principali cause di licenziamento sono il ridimensionamento e i licenziamenti. Le aziende ridimensionate si stanno sbarazzando di posizioni meno importanti o ridondanti per migliorare l’efficienza dell’azienda.

I licenziamenti avvengono quando un’azienda è costretta a ridurre la propria forza lavoro per rimanere competitiva. Possono verificarsi per molte ragioni, ma una delle più comuni è dovuta a flessioni economiche o cambiamenti nelle esigenze del mercato.

Come prepararsi per un licenziamento

I licenziamenti possono essere un’esperienza difficile e stressante. Sfortunatamente, stanno diventando più comuni sul posto di lavoro, ma ci sono modi per prepararli e rendere il processo più semplice.

Alcuni di questi modi includono:

  • Pianificazione per il futuro (ad esempio, risparmiare denaro, aggiornare il tuo curriculum)
  • Parlarne con i tuoi colleghi (ad esempio, come l’hanno gestito)
  • Mantenere una mente aperta su dove potresti finire dopo

Quali sono i modi migliori in cui i dipendenti possono far fronte alla perdita di lavoro?

La cosa più importante è avere un piano per il futuro. Questo piano dovrebbe includere un elenco di abilità che vorresti imparare o migliorare. Assicurati che questo elenco non riguardi solo le capacità lavorative, ma includa anche interessi e hobby personali.

È anche importante assicurarsi di rimanere in contatto con la propria rete di amici e familiari. Può essere difficile quando amici e familiari sono impegnati con le proprie vite, ma ne varrà la pena quando verrà il momento.

Licenziamento per giusta causa

Che cosa si intende con licenziamento per giusta causa?

Un licenziamento per giusta causa è un licenziamento in cui un datore di lavoro pone fine al rapporto di lavoro con un dipendente. 

La legge richiede che i datori di lavoro abbiano giusta causa prima di poter interrompere il rapporto di lavoro di un dipendente. 

I requisiti legali per tale licenziamento variano da paese a paese e non ci sono standard prestabiliti: in alcuni paesi, il datore di lavoro deve dimostrare di aver agito in buona fede e con motivi ragionevoli quando ha licenziato un dipendente, mentre in altri i datori di lavoro devono solo dimostrare di avere un motivo valido per licenziare il dipendente. 

Tale motivo deve essere correlato alle prestazioni lavorative o al comportamento della persona. 

Il licenziamento per giusta causa, quindi, non è dovuto alla mancanza di qualifiche o competenze del dipendente, ma piuttosto alla sua cattiva condotta o la sua incapacità a svolgere le mansioni previste da contratto.

Vediamo insieme di cosa si tratta. 

La cattiva condotta si verifica in tutti i casi dove un dipendente viola le politiche del datore di lavoro o infrange la legge. 

Può essere qualsiasi cosa, dal furto alla violenza, alle molestie, un incidente occasionale o un modello di comportamento ripetuto. 

Nello specifico, possiamo suddividere i casi di cattiva condotta nei seguenti gruppi:

  • Violazione del contratto, per cui il dipendente non ha rispettato una o più clausole del contratto.
  • Disonestà, se il dipendente ha assunto un comportamento disonesto nel rapporto di lavoro, ad esempio occultando informazioni importanti o danneggiando il luogo di lavoro. 
  • Insubordinazione, nel caso in cui il dipendente abbia disobbedito alle istruzioni del proprio datore di lavoro.
  • Condotta grave, in cui il dipendente ha commesso una grave violazione delle norme e dei regolamenti sul luogo di lavoro.

Il secondo motivo sufficientemente valido per il licenziamento è l’impossibilità del dipendente di svolgere le proprie mansioni lavorative a causa di infortunio o malattia. Se si verifica ciò, o se il dipendente è stato assente dal lavoro troppo spesso in un breve periodo di tempo, il datore di lavoro può avvalersi del licenziamento per giusta causa. 

Cosa si intende con licenziamento costruttivo?

Tra i licenziamenti per giusta causa, rientra anche il licenziamento costruttivo. Questo consiste nell’interruzione del rapporto di lavoro quando il datore non fornisce condizioni di lavoro ragionevoli, o quando diventa impossibile per un individuo continuare a lavorare a causa di circostanze intollerabili sul lavoro.

Riconoscere i sintomi di una cattiva gestione aziendale può aiutare a prevenire questo tipo di licenziamento. Tra i casi più indicativi, troviamo i seguenti: 

  • I dipendenti non si sentono come se avessero voce in capitolo nell’azienda
  • I dipendenti stanno vivendo livelli di stress più elevati del solito
  • C’è basso morale tra i dipendenti
  • Vi sono lotte intestine tra dipendenti e dirigenti
  • Manca la comunicazione tra la direzione ei dipendenti
  • La società è stata accusata di violazione delle leggi sul lavoro

L’avviso di licenziamento senza motivo costituisce un motivo valido per il licenziamento?

Un avviso di licenziamento senza motivo è considerato motivo insufficiente per il licenziamento. Ciò significa che un datore di lavoro non può licenziare un dipendente solo sulla base di questo tipo di avviso. Se si vuole licenziare un dipendente, si deve fornire una motivazione valida tra quelle elencate precedentemente.

Licenziamento senza giusta causa

Se un datore di lavoro licenzia qualcuno senza giusta causa, sta infrangendo la legge. Quando ciò avviene, il datore di lavoro può essere citati in giudizio dai loro dipendenti e incorrere in multe fino a $ 10.000 per violazione.

Se vieni licenziato senza giusta causa, puoi sporgere denuncia presso la Commissione per le Pari Opportunità di Lavoro (EEOC).

Programma regionale 2007/2013

Il  Fondo Sociale Europeo ha il compito di rafforzare la coesione economica e sociale nell’Unione Europea, favorendo un alto livello di occupazione e nuovi e migliori posti di lavoro.  Per attuare le strategie del FSE in Emilia-Romagna, la Regione ha definito per il periodo 2007-2013 un Programma Operativo (PO) regionale approvato dalla Commissione Europea con decisione del 26 ottobre 2007, primo tra i programmi operativi FSE delle regioni rientranti nell’Obiettivo Competitività regionale e Occupazione.

Il Programma Operativo regionale, in coerenza con il DPF della Regione, individua nelle politiche per l’istruzione, la formazione e la qualità del lavoro l’elemento portante della strategia regionale di competitività fondata sullo sviluppo di un’economia sempre più basata sulla conoscenza. Esse infatti rappresentano al contempo la garanzia per la piena fruizione, da parte delle persone, dei diritti di cittadinanza e una leva per promuovere uno sviluppo sostenibile e di qualità che punta alla valorizzazione delle eccellenze territoriali, alla competitività delle imprese e alla coesione sociale.

La dotazione finanziaria del PO è di complessivi 806 milioni di euro nel settennio per l’attuazione delle azioni previste per ciascun asse di programmazione.

Obiettivi e ambiti di intervento del PO
Obiettivo generale individuato nell Programma Operativo regionale è sostenere la crescita economica e sociale e il suo impatto occupazionale, coniugando la qualità dell’occupazione e la valorizzazione delle risorse umane con la qualità dello sviluppo economico e la coesione sociale, attraverso investimenti sul sapere e sulla qualificazione del lavoro che diano fondamento e prospettiva all’obiettivo della società della conoscenza, e a quello di pari opportunità di accesso e permanenza nel sistema regionale dell’istruzione, della formazione e del lavoro.

L’obiettivo generale della strategia regionale è declinato in due ambiti che hanno costituito la base di riferimento per elaborare le priorità degli Assi della programmazione 2007/2013:

  • Qualificare l’obiettivo della società della conoscenza rafforzando il livello quantitativo e qualitativo dell’apprendimento lungo tutto l’arco della vita, con riferimento alle esigenze di sviluppo economico e sociale del sistema regionale, e quindi con una particolare attenzione ai temi della formazione superiore, della ricerca e del trasferimento e sviluppo dell’innovazione.
  • Promuovere ed accrescere la qualità delle condizioni e delle prestazioni di lavoro, limitando i rischi di precarietà e de-professionalizzazione, e sviluppando politiche attive per rafforzare la qualificazione del lavoro, nonché un sistema di servizi per il lavoro che favoriscano l’occupabilità delle persone e la domanda di personale qualificato da parte delle imprese.  

Dimensioni trasversali del PO: pari opportunità e interculturalità
Centrali in questa strategia sono le pari opportunità di genere e l’interculturalità, tenute a riferimento  nelle fasi di programmazione, attuazione, monitoraggio e valutazione degli interventi a garanzia del pieno rispetto del principio di non discriminazione. L’integrazione del principio di pari opportunità  e intercultura costituisce un contributo fondamentale per il raggiungimento della reale efficacia delle politiche. Il superamento delle ineguaglianze nel mercato del lavoro è una delle premesse fondamentali per la realizzazione delle politiche di coesione economica e sociale. Gli obiettivi di crescita, di competitività e di piena occupazione dei Fondi strutturali sono raggiungibili solamente attraverso la piena mobilitazione di tutti i cittadini, donne e uomini e persone immigrate.

Linee di programmazione e indirizzi per il sistema formativo e per il lavoro 2007/2010
Con l’adozioneda parte della Commissione Europea del POR, la nuova programmazione regionale delle politiche per l’istruzione, la formazione e il lavoro ha preso avvio. Durante i mesi del negoziato tra la Commissione europea e la Regione (il programma era stato inviato dalla Regione il 5 marzo 2007), la regione ha predisposto anche gli strumenti di programmazione previsti dalle leggi regionali in materia di istruzione, formazione e lavoro (L.R. 12/2003 e L.R. 17/2005).

In particolare, l’Assemblea Legislativa ha approvato nel maggio 2007 il documento di indirizzo – Linee di programmazione e indirizzi per il sistema formativo e per il lavoro 2007/2010 – che individua, nel quadro delle priorità strategiche, le principali politiche, gli strumenti per la loro attuazione, i criteri per l’attribuzione delle risorse e le modalità di condivisione degli obiettivi e delle responsabilità tra Regione ed Enti Locali, per la realizzazione delle priorità.

Gli Indirizzi regionali individuano quali linee prioritarie di intervento :

  • La costruzione di un sistema di opportunità formative per i giovani con l’obiettivo di innalzare le conoscenze e le competenze di base come condizione per un futuro di cittadini e lavoratori
  • La promozione della qualità del lavoro: per un lavoro qualificato, stabile, che permetta di sviluppare percorsi di crescita professionale, che valorizzi la formazione lungo tutto l’arco della vita quale leva per l’adattabilità dei lavoratori e la permanenza attiva nelle organizzazioni, che consenta la conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro, che nella accezione di diritto di tutti i cittadini rappresenti un vero strumento di inclusione sociale.L’investimento per l’innalzamento delle competenze dei cittadini, dei lavoratori, delle imprese e del sistema economico regionale come risorsa strategica che accompagni le politiche regionali per uno sviluppo sostenibile e coeso
  • Il sostegno alla ricerca e all’innovazione attraversol’investimento sul “capitale umano”, che,  in un’economia sempre più fondata sulla conoscenza, è premessa indispensabile per facilitare la ricerca e il trasferimento tecnologico e per accelerare i processi di innovazione nelle imprese.

Le Linee di programmazione e indirizzi per il sistema formativo e per il lavoro 2007/2010 hanno individuato anche un nuovo modello di governance per accrescere la capacità di governo del sistema regionale, con l’obiettivo di valorizzare le specificità territoriali, ricondurre le differenziazioni di programmazione alle effettive peculiarità dei territori, nell’ambito di un sistema coeso e coerente, fortemente partecipativo e negoziale.

Gli strumenti attuativi di tale modalità di collaborazione tra le istituzioni sono rappresentati da un Accordo tra la Regione e le nove province dell’Emilia-Romagna che fornisce il quadro delle risorse regionali, nazionali e comunitarie disponibili per l’attuazione delle politiche locali, definendone l’attribuzione tra Regione e Province, in relazione ad obiettivi concordati, sulla base dei target strategici regionali e comunitari.
I principi dell’Accordo si declinano in nove Intese specifiche, tra la Regione e ciascuna Provincia, di durata commisurata all’arco di programmazione dell’Accordo. Le Intese traducono gli obiettivi strategici regionali in specifiche priorità provinciali, individuando i contributi che ciascuna dimensione locale – con le proprie peculiarità – è chiamata a fornire per il conseguimento degli obiettivi fissati dal DPEF e dalla programmazione comunitaria.